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Mi manca il lavoro, ne ho nostalgia, mi manca il mio taxi,  le facce che si susseguono con le loro storie, mi mancano i tassisti, i loro racconti, mi manca la stanchezza alla fine del turno, rientrare in casa a tarda sera, esausta e soddisfatta. Mi manca l’atmosfera della città. Non credevo che l’avrei detto ma mi piace fare il tassista, racchiude un senso di libertà. Mi piace il lavoro inteso come “fatica”, mi piace sporcarmi le mani, mi piacciono i soldi! Pochi, sporchi, ma subito! Mi piace contarli, risparmiarli o spenderli!

Mi manca anche il peggio! la strada, l’asfalto, i quartieri dormitorio, il degrado della stazione centrale, mi manca il peggio del mondo reale, la città che brulica intorno, la città che c’ignora, come qualcosa di separato dalla nostra vita,  i sui segreti, la sua anima, eterna, un tassista la conosce, conosce la città in ogni suo angolo, le luci, le ombre, gli odori: il locale radical chic, le case chiuse, i ristoranti, gli alberghi di lusso, i locali per gli scambi di coppie, e quelle per i gay, il circolo delle bocce, le discoteche e la signora anziana che devi accompagnare sotto braccio fino al portone, ha modi cortesi e antichi, non ha la patente, ti racconta della sua vita come qualcosa di antichissimo, è un monumento, le rovine del passato. la prossima corsa magari è l’extracomunitario, il mondo che cambia si sovrappone, senza mescolarsi, a quello che lento s’estingue.

Il tram!! Mi manca stare in coda dietro il tram! Non esiste tassista che non vorrebbe città senza tram: lenti, traballanti, con la gente pressata contro i finestrini, le braccia sollevate, attaccati alle sbarre per non cadere: come grappoli d’uva alla vite, i visi stanchi e distratti formano grappoli di carne umana. Maledetto tram! Mai avrei pensato che mi sarebbe mancato stare imprigionata, a tassametro spento, dietro i tuoi dieci metri di atroce lentezza, rischiare un frontale per superarti, meglio la morte alla tua noia!

Mi manca l’odore dello smog, le strade vuote alla domenica mattina, e la coda di auto in sosta al venerdì sera per caricare le prostitute, mi mancano i suv in doppia fila all’ora dell’aperitivo. Il degrado che muta in malinconia! Chi l’avrebbe mai detto?!

Raffaella

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(Pubblicato su Repubblica nei giorni della protesta)


Penso che la capacità di lottare e protestare dei tassisti debba essere d’esempio per il resto del Paese.
 
                                  

diario taxi 1

Senza lavorare ci si annoia. Io, però, non mi sono annoiata. Sono in sciopero da venerdì, ma questi giorni sono stati più stancanti delle mie ore in taxi. Sono come ossessionata dal nuovo decreto: lo leggo e rileggo, e non riesco a tranquillizzarmi; ho passato tutto il pomeriggio di ieri ad ascoltare la radio, leggere i giornali, senza mai riuscire a distrarmi. D’ altronde in ballo c’ è il mio lavoro, il mio futuro. Non posso nasconderlo, sono molto preoccupata, anche perché i nostri rappresentanti sindacali dovrebbero dire di più; è assurdo, per esempio, paragonare le future aste pubbliche per le licenze a quelle dei telefonini. Forse siamo solo all’ inizio. Non mi resta che aspettare un’ altra mattina a Linate.

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LABIRINTI

Ognuno può riconoscere momenti che si collocano come “decisivi”, ne abbiamo coscienza solo a posteriori. La città esplode intorno, Milano ha due grosse virtù, è anonima e indifferente e a volte è utile non esistere per nessuno. Oltre il finestrino del mio taxi ogni sconosciuto ha una storia, dei segreti, un amante, un’offesa, una ferita. È importante riconoscere il momento “decisivo”, è importante assecondarlo. Milano è un labirinto per topi, immobili di fronte a un bivio. Hanno imparato il percorso a memoria, spaventati da ogni decisione.

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Ho un nuovo hobby: il collage!

seguo uno di quei quei corsi per casalinghe alcolizzate..
questa è la mia prima opera, s'intitola:

                     "AVEVAMO UN ACCORDO.. "

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IL MIRAGGIO DELL’ALTRO

Non saper pensare, né sentire, né volere senza riferirsi agli altri. La facilità di giudizio ripulisce l’universo, semplificandolo, riducendolo a certezze immobili, per non chiamare errori le proprie esperienze.

Pensieri da traffico delle ore di punta! 2008-1-25 – Milano – dal mio taxi

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il_giornalereality"Così la vita da tassista diventa un reality"


Una persona dopo l’altra, tante facce, tutte diverse. Sui taxi si intrecciano le storie, si fa amicizia, si litiga. Sui taxi si racconta la città, quella vera, quella che lavora e si diverte. Sui taxi, però, si rischia anche la vita. Da ieri, la nuova televisione on line c6.tv trasmette tutti i giorni gli incontri delle tassiste di Adit (Associazione donne italiane tassiste) e dei tassisti del Sitp (Sindacato italiano tassisti professionisti). Su ogni taxi, infatti, è stata posizionata una telecamera che riprenderà la vita nelle vetture: dalla mattina alla sera.
«Abbiamo moltissime chiamate – sostiene Giuseppe Ierardi, responsabile tecnico -. Insieme all’Associazione Donne italiane tassiste stiamo studiando il modo migliore per utilizzare le telecamere anche per il progetto sicurezza». Raccontare e prevenire allo stesso tempo: è questo lo scopo del progetto reso possibile grazie alla collaborazione del Radio Taxi 02.5353. «Poter mostrare la città è un’opportunità entusiasmante – dice Raffaella Piccinni, presidente dell’Adit-Sitp -, io stessa racconto le mie esperienze di tassista in un blog. Il vero potere della rete è l’aspetto partecipativo dell’informazione». Un esempio? «Vogliamo dimostrare che non siamo così violenti come siamo apparsi durante la contestazione alla liberalizzazione del settore».


Se vuoi vederci online: www.c6.tv

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è salita sul mio taxi piena di rancore..

death
Necrologio:

ma poi è bello soffrire per amore..  innamorarsi veramente e stare anche malissimo, e mettersi in gioco, e conquistare, sedurre e sentirsi vivi, il dolore te lo accolli!
trincerati nelle proprie paure, come se l'importante fosse esistere.. tra trent'anni saremo sotto terra, vivremo allora i nostri giorni tranquilli!

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Dedica affettuosa ad una mummia
che non fa che pensarmi, a quanto pare!

Ti sei dato così tanto disturbo, ti sei impegnato, hai persino piantato il "muso", quando le pressioni per escluderci dai tavoli delle trattative parevano non bastare, il broncio hai fatto, come i bambini! che tenerezza!!! con la tua leggiadra arroganza da primo della classe, anche se, hai superato da moltissimo tempo i 50anni è curioso come il tuo standard resta da quinta elementare.
Nascosto, vigliaccamente nell’ombra hai usato pressioni, se tu mi avessi regalato dei fiori mi sarei sentita meno importante per te! non avrei saputo ricambiarti tanta premura, tanta attenzione, forse perchè per me resti uno che si circonda di sfigati per sentirsi un finto leader. Non sei una minaccia.
ti ringrazio per tutto questo amore che mi porti!! ti comprerò dei cioccolatini e ti dedico questa audio-poesia, anche se non è bello offendere le madri ma qui la correttezza non mi sembra importi a qualcuno! tua, Raffella

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il Tassista

nome Alssandro
anni 10
classe V E
parole
simili
guidare
parole contrarie non guidare

Fissa il tassametro, ha negli occhi una curiosità vorace, vorrebbe giocarci un po’, ovvero toccarlo, aprirlo, smontarlo e distruggerlo ma con la sua leggerezza di bambino. Lo fissa come un piccolo africano fisserebbe un piatto di pasticcini.

"Perchè c’è scritto 5?" è la prima domanda che mi rivolge, ne seguiranno altre 100, del tipo "Perchè il cielo è blu?", "perchè io sono io e non tu?" . La madre si gode una pausa, lasciando quella mitragliatrice d’interrogativi scagliata contro qualcuno che, per un po’, non sia lei.

 5 sono gli euro del tassametro appena acceso, la madre si sveglia dal suo torpore, spinge la testa tra i due sedili, accanto a quella del figlio, sembra dire: “già! Perché sono già 5 euro? Bravo figlio mio!”

 Credo dovrei essere materna e invece faccio il sindacalista pure con i bambini!!!!!

 “Perché è domenica e le mamme e i papà stanno con i loro bambini, se invece vanno a lavorare è giusto che il loro sacrificio venga indennizzato”

"Cosa vuol dire indennizzato?"

"Che alla domenica il tassametro parte da 5 euro, capirai quando avrai un lavoro, per ora fidati"

“Perché non ti compri una Ferrari?” la madre torna a fissare il vuoto, ha un sorriso diabolico sul volto.

 Faccio per spiegargli un paio di cose su come va il mondo! Ci ripenso, do inizio alla conversazione più infantile e delirante che abbia mai fatto, intendo consapevolmente:

 “Perché la Ferrari è rossa e i taxi devono essere bianchi”

 “Posso toccare il tassametro?”

 “Si però devi darmi un supplemento di 10 euro”

 “Non ce li ho 10 euro”

 “Chiedili ai tuoi genitori”

 Si rivolge alla madre, la povera donna non sghignazza più: “Che cos’è un supplemento?”.

Torna alla carica: “dai, posso toccare il tassametro?”

 “Se tocchi il tassametro ti chiudo nel bagagliaio”.  Ride


un’enciclopedia scritta dai bambini 

(http://www.linguaggioglobale.com/bambini/default.htm)


TASSISTA: Il tassista è una persona che sta sempre in macchina e che a volte viene chiamato con un fischio (come nei film). Il tassista guida una macchina gialla con su scritto taxi che viene illuminato da delle lucine rosse; la macchina del tassista all’interno ha l’aria condizionata e l’autoradio che accende quando ha un cliente, mentre all’esterno c’è il suo numero telefonico scritto in doppio. 


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