NATALE CON I TUOI

Come si sopravvive ad un Natale in famiglia!? Le mie Zie hanno il culo il grosso, le dita cicciotte come wuster, con grossi anelli preziosi e volgari! Sanno tutto loro, hanno capito tutto! Sanno come gira il mondo e perché! L’esistenza finisce e si risolve nella loro consapevolezza.

Mi ricordano che loro, alla mia età, avevano già cinque figli, una famiglia e un marito che per le feste comandate ti regala un elettrodomestico! Ci bevo su! Altrimenti non ne esco viva! L’alcool è un vaccino, un siero antivipere! Però Natale è il giorno della salvezza! La mia salvezza è “turno libero” per i taxi: esco a lavorare, lascio le culone ai loro pettegolezzi, ne hanno per tutti! Non si salva nessuno.

Percorro la città da una parte a quell’altra in un quarto d’ora! Non c’è traffico a Natale, solo pochi disgraziati ospiti dei parenti, saturi di orge alimentari, vittime del barbaro rituale della tombola.

Sono le 18.30. Dalla chiesa di Piazza San Babila esce l’uomo nero, un prete. Sale sul mio taxi, il primo di una breve fila di auto bianche.
“Credevo che non avrei trovato neanche un taxi” mi dice.
No! Ci manca pure il sermone sulla liberalizzazione! Al diavolo! Mo si parla di Teologia, del resto ho una laurea in Filosofia. Se ora non parliamo di Tomismo, veramente non è servita a niente. Per guidare il taxi bastava la patente! Scelgo un inizio teatrale.
“Padre, ho un dubbio”.
Il prete mi prende sul serio, non credevo: “riguardo alla fede?” Chiede.
Non scherzo più, gli parlo con il rispetto che merita chi ci ascolta realmente. Sviscero un dubbio che mi porto dentro da anni: “mi perdoni la franchezza ma a chi gliel’ha fatto fare a Gesù Cristo!? La gente che  è venuto a salvare e redimere l’ha perseguitato e messo in croce.”
Il prete mi guarda come se fossi ubriaca! Non ha tutti i torti! Ma lui non ha grasse Zie rompi scatole, forse.
“La salvezza dipende dalla fede”, mi dice.
“Si, però è un po’ come comprare a scatola chiusa!”
Tace, temo di avere offeso le sue convinzioni ma proprio quando penso che il seminario sia il lavaggio del cervello, il pretino mi sorprende: “Dio ci ha creati liberi, possiamo scegliere di seguirlo oppure d’ignorarlo, non siamo servi.”
Eppure mica sto dicendo che il suo Dio non esiste, ragiono sulla sua infallibilità!
“Intendevo dire che cii ha dato il paradiso e ce lo siamo giocato! Ci ha dato questo pianeta e lo stiamo distruggendo e molti di noi, infondo al cuore quasi tutti, neppure crediamo che esista! Non credo che l’umanità meriti la salvezza! Soprattutto le mie Zie!”

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