LE VIE DEL SIGNORE

Ho scritto un racconto apocrifo

“Perdonami Padre perché ho peccato, in pensieri, parole, azioni…”

“No! – dico al pellegrino seduto sul sedile posteriore – mi scusi se la interrompo ma non mi è chiaro: parole e azioni va bene, ma pensare non é mai peccato…”

“Insomma, me l’ha chiesto lei l’atto di dolore..”

“Atto di dolore!?” Solo la parola mi fa paura. “L’atto di dolore te lo becchi tu,  penso guardando il tassametro. Per l’arrivo del Papa molte strade sono state chiuse al traffico. La Tangenziale è inaccessibile e il pellegrino ha scelto un Hotel in periferia.

“Io parlavo – spiego – della confessione. Penso che sia un modo per confrontare la propria interiorità. In un certo senso, anche un tassista può essere un confessore, o un barman, o un amico. Pensi che ho fatto persino un blog su questo…”

Mi guarda schifato, come se avessi bestemmiato. L’espressione di disgusto racchiusa  nello specchietto retrovisore mi fissa implacabile, tanto che mi viene un dubbio:

“Si sente bene? – domando – Non è che soffre l’auto?”

“Sto benissimo”, dice gelido.

A destinazione fruga nelle tasche, cerca i soldi per pagarmi.

“Ho solo pezzi grossi. Non so se ha da cambiare… Comunque, considerato il traffico, potrebbe farmi uno sconto, se vuole ho un 10, vede..”,  mostra la banconota stropicciata insieme al resto del contenuto estratto dalla tasca. Un santino, un crocefisso, un biglietto del treno.

“Questa è benedetta”, mi dice allungandomi l’immaginetta accanto ai soldi.

“Ok, quante ne occorrono per pagarci le bollette!?”

Pellegrini! Mi sarà capitato quello sbagliato!? “Peccato” che al successivo ho dovuto dire:

“Lo vedi questo – indicando il tassametro – ti sembra il cestino delle offerte!?”

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