SONO FINITA IN GALERA

 
Era ora! starete pensando. Non che non abbiate ragione ma ho incontrato Tiziana: “sai mia figlia lavora in carcere – dice – un detenuto stava leggendo il tuo libro, mia figlia gli ha spiegato che ci conosciamo… Pensa, Lui le ha detto che è il primo libro che leggeva, era entusiasta di Psicotaxi”

 Giuro, e dico giuro, che mi sono commossa. Mi ha dato una grande emozione. Ho chiesto a Tiziana la mail di sua figlia, Eleonora. Volevo ringraziare Marzio, così si chiama il lettore ho scoperto, ma “purtroppo … è stato trasferito”, mi ha risposto.

 Penso che il carcere sia un luogo di espiazione e dell’espiazione fa parte la rinascita. Il 70% della popolazione carceraria del penitenziario di Bollate, per esempio, non torna a delinquere dopo la scarcerazione, grazie alle attività di responsabilizzazione dell’individio. Che cosa significa resposnsabilizzazione lo spiegherò nel prossimo post. Dei libri in carcere, infatti, parlerò ancora.


(foto di Rupert Vandervell)

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