vanityvanity_copertina

LE TASSISTE DICONO BASTA!

Sul volante, insieme al clacson anche il pulsante antistupro, un dispositivo collegato con la centrale di polizia più vicina. Accanto allo specchietto retrovisore una web-cam, in grado di trasmettere immagini in tempo reale. Questi gli strumenti che chiedono di installare sulle loro auto le tassiste italiane, da poco riunite in un’associazione.  Obiettivo: garantire più sicurezza e dignità professionale alle donne che guidano auto pubbliche e che, solo a Roma, sono più di 400 contro un esercito di 7mila tassisti uomini. «Siamo doppiamente esposte al rischio di aggressioni rispetto ai colleghi» spiega Raffaella Piccinni, 33 anni, fondatrice dell’ADIT che oggi conta più di 200 iscritte. Partendo dal presupposto che «meno denaro circola in auto, minore è il rischio di rapine» le autiste chiedono anche agevolazioni per l’uso dei bancomat in vettura, un servizio che in Italia ha costi di gestione ancora molto alti.
I primi risultati arrivano da Milano: nei prossimi giorni le tassiste dell’ADIT saranno ricevute dal vicesindaco Riccardo De Corato che ha già annunciato lo stanziamento di un milione di euro per l’installazione di sistemi antirapina sulle auto bianche. Oltreoceano, dove questi dispositivi sono in uso da anni, le aggressioni sono diminuite ma i dati restano allarmanti: le tassiste di New York devono mettere in conto di essere violentate almeno una volta nell’arco della loro vita professionale.

This entry was posted in #diconodime, #iltaxielesueconfessioni. Bookmark the permalink.