Non capita tutti i giorni di poter parlare con un matematico di Teologia. Sono talmente fiera di questa mail che ho deciso di farne un post


premessa: la mia domanda era questa


cara raffaella,

 grazie dell’apprezzamento e della domanda, che confesso mi sembra un po’ vaga. da un lato, uguagliare pensabile e possibile puo’ essere sensato per definizione. ma il salto a dio non mi sembra giustificato: in fondo, se "pensabile" significa "non contraddittorio", gia’ l’onnipotenza e l’onniscienza sono contraddittorie (col vecchio argomento che considera le quattro possibilità relative al fatto che dio (non) sappia e/o (non) voglia eliminare il male, che portano tutte a contraddizione). dunque, dio non e’ affatto pensabile: questo mi sembra un limite della teologia, piu’ che dell’ateismo, che si limita a farlo notare…


pgo

(Piergiorgio Odifreddi)

 

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